martedì 8 febbraio 2011

L'allarme dell'Authority: «Nel 2011 gli incentivi alle rinnovabili potrebbero pesare per 5,7 miliardi sulla bolletta degli italiani»

Nella sua Relazione sul mercato nazionale dell'energia, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas torna a chiedere al governo di «intervenire urgentemente» per limitare l'impatto in bolletta delle misure di incentivazione alle fonti rinnovabili. Il peso fiscale dei sussidi è salito dai 2,5 miliardi di euro del 2009 ai 3,4 del 2010 e potrebbe crescere ulteriormente quest'anno, fino a superare i 5,5 miliardi di euro. Ma le associazioni di settore non si fidano delle stime diffuse dal Gse

martedì 08 febbraio 2011 11:57

L'allarme dell'Authority: «Nel 2011 gli incentivi alle rinnovabili potrebbero pesare per 5,7 miliardi sulla bolletta degli italiani» 
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Una vera e propria “stangata” da 5,7 miliardi di euro. È quella che, secondo l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg), rischiano nel 2011 i consumatori italiani a causa del peso in bolletta degli incentivi per le rinnovabili. L'Aeeg lo sostiene nellaRelazione sullo stato del mercato nazionale dell'elettricità e del gas (vedi allegato) inviata al Parlamento come richiesto dalla Legge sviluppo del 2009, forse l'ultimo atto formale della presidenza di Alessandro Ortis. Non è la prima volta che l'Authority lancia l'allarme sulla crescita progressiva dell'ammontare complessivo dei bonus, tra i più generosi al mondo, concessi dallo stato italiano per promuovere lo sviluppo delle fonti “green”, ma stavolta l'avvertimento è particolarmente duro. 

«Si profila – si legge nella nota che accompagna la relazione – il rischio di una stangata rinnovabili per effetto di un sistema di incentivi fra i più profittevoli al mondo, con un impatto crescente in bolletta: dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati ai 3,4 del 2010 e nel 2011 potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro». A determinare l'impennata del costo degli incentivi che grava sugli utenti finali è stato, sottolinea l'Aeeg, soprattutto il recente boom del fotovoltaico. «Ad appesantire le future bollette – chiarisce infatti l'Autorità – vi è il possibile raddoppio dei costi a 1,6 milioni di euro legati all'eccesso di offerta di certificati verdi ed alla crescita esponenziale degli incentivi al fotovoltaico, (aumentati da 300 milioni di euro del 2009 a 826 milioni nel 2010) e l'eventualità di triplicare nel 2011». 

Il calcolo si basa sulle stime diffuse nei giorni scorsi dal Gse, secondo le quali, se tutti gli impianti dichiarati terminati entrassero realmente in esercizio entro il prossimo 30 giugno, in Italia potrebbero essere in funzione a quella data 180.000 impianti fotovoltaici, con una potenza installata totale di 6.500 MW. Stime giudicate però affrettate e troppo ottimistiche da diverse associazioni del settore. In ogni caso, l'Autorità, pur sottolineando che le rinnovabili costituiscono «una grande opportunità non solo per quanto strettamente attiene la diversificazione delle fonti e la protezione ambientale, ma anche per la ricerca, la filiera industriale e l'occupazione», torna a chiedere a gran voce di correre ai ripari. «Al fine di attenuare l’impatto che i costi (di incentivazione, ndr) determinano sulle bollette di famiglie ed imprese e rendere le incentivazioni maggiormente efficienti, appare opportuno intervenire urgentemente». La richiesta, in definitiva, è che i sistemi di incentivazione ed i relativi oneri di sistema in bolletta siano ridefiniti e ridimensionati «con criteri di massima efficienza e secondo livelli di sicura sostenibilità». Un invito sottoscritto anche dall'Adiconsum (Associazione italiana difesa consumatori e ambiente), che in una nota ufficiale ha chiesto al governo di rivedere il sistema di incentivi alle rinnovabili e puntare maggiormente sulle misure a sostegno dell'efficienza energetica, come le detrazioni Irpef del 55%.

domenica 30 gennaio 2011

Incentivi elettrodomestici 2011 per i frigoriferi

E’ ancora possibile usufruire degli incentivi stabiliti per la rottamazione dei frigoriferi, all’interno del più ampio ambito dei bonus statali per il miglioramento dell’efficienza energetica degli elettrodomestici. Per quanto concerne l’incentivo alla rottamazione dei frigoriferi, il bonus può giungere fino ad un massimo di 200 euro, che vengono messi a disposizione unicamente per le operazioni di sostituzione del vecchio elettrodomestico, con acquisto di uno nuovo.
Pertanto, la previsione di tale incentivo è determinata dalla possibilità di poter agevolare la vendita di frigoriferi appartenenti alla classe energetica A, o superiore, con una maggiore efficienza energetica e un maggior risparmio in termini di energia elettrica consumata.
 
La richiesta dell’incentivo per l’acquisto con rottamazione del proprio frigorifero va effettuata al momento della compravendita, con domanda rivolta al rivenditore, il quale applicherà lo sconto – pari all’entità dell’incentivo – sul prezzo finale di vendita del bene.
 
Successivamente, il rivenditore richiederà allo Stato il rimborso dello sconto, sottoforma di erogazione del bonus per la rottamazione.



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lunedì 17 gennaio 2011

Bioriscaldamento: Ciclo del carbonio

Bioriscaldamento: Ciclo del carbonio: "Quanto carbonio si trova in atmosfera sotto forma di CO2? Quanto se ne è aggiunto negli ultimi 250 anni? E nel mare? Sembrano domande diffic..."

lunedì 15 novembre 2010

Eco incentivi 2010: tutti gli sconti previsti dal decreto per una casa più efficiente

Gli eco-incentivi nel 2010 premiano l'efficienza energetica. Soprattutto della casa. E' stato approvato stamattina il Decreto legge che stanzia 300 milioni di Euro ai settori in crisi e, in particolar modo sono stati previsti bonus per l'acquisto di elettrodomestici di Classe A, mobili da cucina ma, soprattutto - si tratta dell'incentivazione dotata di maggiori fondi a disposizione - per quello di eco-case ossia di abitazioni il cui risparmio energetico è certificato.

Niente ecoincentivi auto, dunque, come promesso dallo stesso Scajola, ma, oltre che per le case e l'edilizia, non mancano gli sconti per i veicoli ecologici, solo che sono riservati alle moto, ai motorini Euro3, scooters elettrici ed ibridi, ai trattori, ai motori nautici, ai rimorchi e in generale ai motori rigorosamente in grado di ridurre le emissioni.

Si tratta di «un segnale per incentivare settori in difficoltà», ha detto il premier Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa tenutasi alla fine del Consiglio dei Ministri. L'obiettivo del Decreto Legge sugli incentivi, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, è quello di «sostenere» la ripresa economica per raggiungere nel 2010 una «crescita dell'1-1,2 per cento». Entro domani, come confermato dallo stesso Scajola, anche la firma del decreto attuativo che distribuirà al meglio le risorse definendo anche, nel dettaglio, le modalità per gli sconti.

La partenza per le domande e la concessone degli incentivi è prevista per il prossimo 6 Aprile e l'accesso ai contributi ed agli sgravi fiscali è consentito, previa apposita prenotazione e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, fino al 31 dicembre 2010. Cittadini ed imprese potranno chiedere informazioni ad un apposito call center creato per l'occasione che sarà gestito da Poste Italiane. In ogni caso l'attivazione dei contributi non sarà automatica ma andrà sempre chiesta al rivenditore specificando di voler godere delle agevolazioni previste. Sarà lo stesso rivenditore a verificare la disponibilità delle somme a disposizione, per via telmatica o telefonica, e comunicherà all'acquirente la disponibilità o meno dell' incentivo che si tradurrà, alla fine, in uno sconto sul prezzo di acquisto del bene che interessa. Il rivenditore recupererà poi l'incentivo presso gli sportelli delle Poste, con una procedura che il Governo si è impegnato a tutelare e garantire adeguatamente, e speriamo che, vista la fama di molti uffici,specie periferici, di Poste Italiane, non vi siano disservizi e che il personale sia adeguatamente formato ed informato.

Il decreto approvato oggi è frutto di una concertazione tra i Ministeri dello Sviluppo Economico e quello dell' Economia e delle Finanze, che si ripartiranno anche gli oneri per il finanziamento, in gran parte, tuttavia, derivante anche dal recupero di gettito che entrerà nelle casse dell'erario grazie alle misure di lotta alla evasione fiscale. Alla conferenza stampa, infatti, era presente anche il Ministro Giulio Tremonti che ha voluto sottolineare proprio questo aspetto: «I fondi usati per finanziare il decreto incentivi - ha detto Tremonti - sono raccolti in applicazione delle direttive europee in contrasto ai paradisi fiscali e le frodi Iva». Dalla stretta sulle frodi fiscali internazionali, dunque, deriveranno le misure anti crisi e gli ecoincentivi.

Dei 300 milioni a disposizione, dunque, 100 sono a carico del Ministero dello Sviluppo Economico (50 milioni con il Fondo finanza d'impresa e ulteriori 50 milioni con credito d'imposta) , 200 milioni (entrate fiscali) a carico di quello dell' Economia. La maggior parte dei soldi, dunque, dovrebbe giungere dalla lotta all'evasione fiscale mentre un decreto attuativo integrerà la parte a carico dell' Economia in base ai dati sull'indebitamento.


Gli aiuti sono incanalati in 3 aree: mobilità sostenibile, sistema casa, sicurezza sul lavoro. Sono previsti 85 milioni di euro per le abitazioni ad alta efficienza energetica, 58 milioni per l'acquisto dei mobili della cucina, 50 milioni per gli elettrodomestici, 35 milioni per le gru edili, 18 milioni per i trattori, 12 milioni per gli ecoscooter, 10 milioni per i motori nautica, 13 milioni per i rimorchi e 10 milioni per i motori ad alta efficienza energetica mentre ci sarà anche un fondo per finanziare le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale, con una dotazione iniziale di 80 milioni.

L'incentivo di maggior rilievo è quello destinato ai compratori di eco-case, abitazioni ad alta efficienza energetica, anche allo scopo di agevolare i costruttori edili, un settore che è stato tra quelli più colpiti dalla crisi. In questo modo, inoltre, si prevede una maggiore richiesta di case più risparmiose e, quindi, una maggiore attenzione nelle nuove costruzioni alle tematiche del rispetto ambientale e dell'efficienza energetica. Non sono mancate, tuttavia, le prime critiche, arrivate per bocca del segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "l'annuncio degli incentivi ha di fatto bloccato da mesi il mercato: la gente non compra e li aspetta. Questi settori hanno già avuto un danno - ha detto il segretario del Pd- che non sarà recuperato o recuperato a malapena nei prossimi mesi". Il decreto, prevede Bersani, avrà una dotazione pari "a un ottavo di quanto si è speso per Alitalia. È una cosa ridicola".

In ogni caso l'ammontare degli incentivi per l'acquisto di eco-case varierà in base alla efficienza energetica dell'edificio, valutato secondo i parametri già previsti per i lavori di riqualificazione energetica delle abitazioni ( si tratta della cosiddetta detrazione del 55% ) dettati in prima battuta, e poi più volte corretti, dal decreto legislativo 192/2005 . Per questo, nell'acquisto di case efficienti sarà obbligatoria, e giocherà un ruolo fondamentale, la certificazione energetica dell'edificio ed avrà nuovamente un ruolo anche l' ENEA.

La certificazione energetica, infatti, è una sorta di carta d'identità energetica dell'edificio e ne indica la maggiore o minore efficienza in relazione alla appartenenza ad alcune classi piuttosto che ad altre. La certificazione è obbligatoria per gli edifici di nuova costruzione, per le ristrutturazioni complessive, ma anche in caso di compravendite di vecchi edifici, anche se in questo caso l'accordo delle parti può derogare all' obbligo di allegazione della certificazione al rogito notarile se acquirente e venditore si accordano nel dichiarare che l'immobile appartiene alla calsse energetica "g" la più bassa di tutte, che indica una minore efficienza energetica dell'edificio.

Per l'acquisto di immobili energeticamente efficienti, dunque, la norma prevede un contributo pari a 83 euro per metro quadrato di superficie utile (con un massimo di 5mila euro) per immobili che garantiscono un risparmio di energia del 30% rispetto ai valori fissati dal Dlgs 192/2005. Lo sconto sale a 116 euro al metro quadrato e , quindi, fino ad uno sconto massimo sull'acquisto pari a 7mila euro, se i consumi energetici si riducono del 50%.

Sempre in tema di immobili, poi, il decreto prevede un ampilamento della possibilità di fare alcuni lavori all' interno della propria abitazione senza presentare la DIA ( denuncia dii nizio attività) al comune, una novità che, pur non riguardando aumenti di cubature o parti strutturali, ma solo le opere di ridotto cabotaggio interne all'abitazione, fin dalle prime indiscrezioni sull' entrata in vigore non aveva mancato di suscitare polemiche, specie tra i progettisti, direttamente interessati. Una sorta di reintroduzione surrettizia di una piccola parte del tanto discusso Piano Casa. C' è da segnalare, tuttavia, che l'intervento di semplificazione dovrebbe riguardare anche l'installazione di pannelli fotovoltaici e termici. Questi, poi, gli altri interventi ritenuti ammissibili ai contributi e che avranno ad oggetto l'arredamento delle abitazioni: uno sconto del 20%, fino ad un massimo di 500 euro, per l'installazione di cappe elettriche, uno sconto del 20% , fino ad un massimo di 80 euro, per forni elettrici e piani cottura. Fino a 130 euro di sconto, invece, per l'acquisto di una nuova lavastoviglie. Per la sostituzione dei mobili della cucina, invece, è previsto uno sconto del 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 1.000 euro, per la sostituzione con cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica (Classe A)